Storia universale, 35 voll, Volume 11841 |
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... mare la volta più robusta è quella che Michelangelo scelse per far la più bella . Ma la superba pedanteria non raggiungerà mai le ragioni vere della bellezza , di questo movimento nel- l'ordine , perchè vuol adoperarvi l'intelletto non ...
... mare la volta più robusta è quella che Michelangelo scelse per far la più bella . Ma la superba pedanteria non raggiungerà mai le ragioni vere della bellezza , di questo movimento nel- l'ordine , perchè vuol adoperarvi l'intelletto non ...
Page xlvi
... mare : nelle serviane , le mani devono costantemente chia- marsi bianche , fossero pur le abbronzite d'un beduino : le vecchię ballate inglesi a tutti gli amanti , fedeli o spergiuri , danno il titolo di amor mio sincero : nelle ...
... mare : nelle serviane , le mani devono costantemente chia- marsi bianche , fossero pur le abbronzite d'un beduino : le vecchię ballate inglesi a tutti gli amanti , fedeli o spergiuri , danno il titolo di amor mio sincero : nelle ...
Page xlvii
... mare , più fragorosa della fragorosa tromba , più acuta che l'acuta spina , più verde che il verde cespo , più malvagia della donna « che ci rụinò ? » E si risponde « Oh ! l'amore è più lungo che la lunga via ; l'inferno più profondo ...
... mare , più fragorosa della fragorosa tromba , più acuta che l'acuta spina , più verde che il verde cespo , più malvagia della donna « che ci rụinò ? » E si risponde « Oh ! l'amore è più lungo che la lunga via ; l'inferno più profondo ...
Page xlviii
... mare , il mare più lungo della pianura , l'occhio più rapido del cavallo , il zucchero più dolce del miele , « l'amante più caro del fratello . » сс Le romanze spagnole vanno sciolte e baldanzose , nè il romanzero badava a rima o a ...
... mare , il mare più lungo della pianura , l'occhio più rapido del cavallo , il zucchero più dolce del miele , « l'amante più caro del fratello . » сс Le romanze spagnole vanno sciolte e baldanzose , nè il romanzero badava a rima o a ...
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... mare , ove essa l'accoglie nelle fulgide grotte e vi si cela dai mostri dell'abisso , finchè gli torna occasione di render a quella la salvezza : e moltissime ballate settentrionali la ricantano . Nella Scozia , al par che nella Svezia ...
... mare , ove essa l'accoglie nelle fulgide grotte e vi si cela dai mostri dell'abisso , finchè gli torna occasione di render a quella la salvezza : e moltissime ballate settentrionali la ricantano . Nella Scozia , al par che nella Svezia ...
Contents
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Common terms and phrases
Adone alcun allora amici amore Antigone Antonio Aristofane Arjuna Asura Atene Ateniesi ATOSSA avea BACCO bella bramino Bruto buon canto casa Cassio Cesare ch'io chè Chinesi cielo città CITTADINO Cleone CLEOPATRA colle CORO costumi Creonte Ctesifonte cuore Damianti dêi Demostene dice DICEOPOLIDE donne dramma Dusmanta EACO Ecco Edipo ENOBARBO epigrammi eroe Eschilo esclama Eunoe Euripide fanciullo FIDIPPIDE figlio figliolo fiori forza fugge gente Giove gloria gran Grecia grida guerra Indra innanzi lascia leggi Letterat letteratura madre Manù mare moglie mondo morte mostra Nalo nemici Neottolemo nome nulla numi nuovo occhi padre parla parole passi patria pensiero piange piè PISTETERO poesia poeta popolo PRASSINOE Pururava quæ quod ragione Sacontala sacro sangue scena sentimento Signore simurgo Socrate Sofocle sposa STREPSIADE Tebe Tecla terra TIREO tosto tragedia trova uomini uomo Urvasi vede veggo verso virtù viva vuol
Popular passages
Page 285 - Quem de visceribus traxerat ipsa suis : Si qua fides, vulnus quod feci, non dolet, inquit; Sed quod tu facies, id mihi, Pâte, doletb.
Page 291 - E però l' ale a' piedi mi mantengo, Acciò nel corso mio ciascuno abbagli. Gli sparsi miei capei dinanzi io tengo ; Con essi mi ricopro il petto e 'l volto, Perch' un non mi conosca quando io vengo. Dietro dal capo ogni capel m' è tolto, Onde in van si affatica un, se gli avviene Ch'io l'abbia trapassato, o s'io mi volto.' ' Dimmi : chi è colei che teco viene ? ' ' E Penitenza ; e però nota e intendi : Chi non sa prender me, costei ritiene.
Page 291 - Drieto dal capo ogni capei m'è tolto onde invan s'affatica un, se gli avviene ch'i' l'abbi trapassato o s'i' mi volto. Dimmi: chi è colei che teco viene? È Penitenzia: e però nota e intendi: chi non sa prender me, costei ritiene. E tu, mentre parlando il tempo spendi, occupato da molti pensier vani, già non t'avvedi, lasso! e non comprendi com'io ti son fuggita tra le mani.
Page lvii - Le cantilene udite da' suoi parenti, la madre le ricanta a' suoi figliuoli : questi le insegnano ai nipoti. Quando viene l'uomo letterato e se le fa ripetere, e le ferma in caratteri scritti, chi può dire per quante bocche sieno già passate quelle cantilene? chi riconoscere tutte le modificazioncelle che vi possono avere apportate?
Page 315 - Hic ego qui jaceo, tenerorum lusor amorum, Ingenio perii Naso poeta meo. At tibi, qui transis, ne sit grave, quisquis amasti, Dicere : Nasonis molliter ossa cubent.
Page xliii - ... e del popolo che la rivela. I canti popolari, disse Herder, sono gli archivi del popolo , il tesoro della sua scienza , della sua religione, della teogonia e cosmogonia sua, della vita dei suoi padri, de...
Page 301 - Lumine Aeon dextro, capta est Leonilla sinistro, Et potis est forma vincere uterque Deos ; Blande puer, lumen quod habes concede sorori, Sic tu caecus Amor, sic erit ilia Venus.
Page 230 - De' mortali i bisogni , e come in essi Stupidi pria, senno e intelletto io posi Né io dico perch' io di lor mi lagni ; Ma per mostrar quanto io nutrissi affetto Per lor , che prima non vedean vedendo , Non udivano udendo , somiglianti Alle larve de' sogni , e da gran tempo Invan mescendo stoltamente il tutto.
Page 231 - Fossero, e nel durar sjravi fatiche Succedessero a lui : docili al freno Fatti ho i cavalli, e li condussi al cocchio, Pompa d'alta opulenza: ed io, non altri, I velivoli carri ondivaganti De
Page 318 - Si memini, fuerant tibi quattuor, Aelia, dentes: expulit una duos tussis et una duos.