Storia universale, 35 voll, Volume 11841 |
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Page viii
... mondo che lo circonda ; comprende l'intimo nesso del l ' ( 1 ) Il faut désormais abandonner la critique mesquine des défauts , pour la grande et féconde critique des beautés . CHATEAUBRIAND . Il y a faiblesse dans la nation qui ne s ...
... mondo che lo circonda ; comprende l'intimo nesso del l ' ( 1 ) Il faut désormais abandonner la critique mesquine des défauts , pour la grande et féconde critique des beautés . CHATEAUBRIAND . Il y a faiblesse dans la nation qui ne s ...
Page ix
... mondo antico , quei commenti tra cui l'autore andava a brani come Ateone fra i cani suoi proprii , quelle vuote declamazioni este- tiche , le inutili discussioni di teoriche in cui va per- duto il libero sentimento e la schietta ...
... mondo antico , quei commenti tra cui l'autore andava a brani come Ateone fra i cani suoi proprii , quelle vuote declamazioni este- tiche , le inutili discussioni di teoriche in cui va per- duto il libero sentimento e la schietta ...
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... mondo , quando si fosse sgomentato innanzi al non plus ultra delle erculee colonne . E sia pur vero che al genio non riescano di ritegno quei ceppi , più che a Sansone le porte di Gaza ; ma intanto vedetelo costretto a sagrificare por ...
... mondo , quando si fosse sgomentato innanzi al non plus ultra delle erculee colonne . E sia pur vero che al genio non riescano di ritegno quei ceppi , più che a Sansone le porte di Gaza ; ma intanto vedetelo costretto a sagrificare por ...
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... mondo e dell'altro , il godimento e l'anima della vita , il mondo della rifles- sione e quel della spontaneità , e lo spirito comune dei varii tempi . In ogni paese poi , sia necessario rampollo delle sociali condizioni , sia la nascita ...
... mondo e dell'altro , il godimento e l'anima della vita , il mondo della rifles- sione e quel della spontaneità , e lo spirito comune dei varii tempi . In ogni paese poi , sia necessario rampollo delle sociali condizioni , sia la nascita ...
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... mondo ; v ' inne- sta le tradizioni italiote e i lontani germi della più for- midabile guerra de ' Romani , e fin dal limitare v'an- nunzia che tutto ciò era necessario perchè sorgessero le alte mura della città ( 1 ) . Lo squisito suo ...
... mondo ; v ' inne- sta le tradizioni italiote e i lontani germi della più for- midabile guerra de ' Romani , e fin dal limitare v'an- nunzia che tutto ciò era necessario perchè sorgessero le alte mura della città ( 1 ) . Lo squisito suo ...
Contents
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Common terms and phrases
Adone alcun allora amici amore Antigone Antonio Aristofane Arjuna Asura Atene Ateniesi ATOSSA avea BACCO bella bramino Bruto buon canto casa Cassio Cesare ch'io chè Chinesi cielo città CITTADINO Cleone CLEOPATRA colle CORO costumi Creonte Ctesifonte cuore Damianti dêi Demostene dice DICEOPOLIDE donne dramma Dusmanta EACO Ecco Edipo ENOBARBO epigrammi eroe Eschilo esclama Eunoe Euripide fanciullo FIDIPPIDE figlio figliolo fiori forza fugge gente Giove gloria gran Grecia grida guerra Indra innanzi lascia leggi Letterat letteratura madre Manù mare moglie mondo morte mostra Nalo nemici Neottolemo nome nulla numi nuovo occhi padre parla parole passi patria pensiero piange piè PISTETERO poesia poeta popolo PRASSINOE Pururava quæ quod ragione Sacontala sacro sangue scena sentimento Signore simurgo Socrate Sofocle sposa STREPSIADE Tebe Tecla terra TIREO tosto tragedia trova uomini uomo Urvasi vede veggo verso virtù viva vuol
Popular passages
Page 285 - Quem de visceribus traxerat ipsa suis : Si qua fides, vulnus quod feci, non dolet, inquit; Sed quod tu facies, id mihi, Pâte, doletb.
Page 291 - E però l' ale a' piedi mi mantengo, Acciò nel corso mio ciascuno abbagli. Gli sparsi miei capei dinanzi io tengo ; Con essi mi ricopro il petto e 'l volto, Perch' un non mi conosca quando io vengo. Dietro dal capo ogni capel m' è tolto, Onde in van si affatica un, se gli avviene Ch'io l'abbia trapassato, o s'io mi volto.' ' Dimmi : chi è colei che teco viene ? ' ' E Penitenza ; e però nota e intendi : Chi non sa prender me, costei ritiene.
Page 291 - Drieto dal capo ogni capei m'è tolto onde invan s'affatica un, se gli avviene ch'i' l'abbi trapassato o s'i' mi volto. Dimmi: chi è colei che teco viene? È Penitenzia: e però nota e intendi: chi non sa prender me, costei ritiene. E tu, mentre parlando il tempo spendi, occupato da molti pensier vani, già non t'avvedi, lasso! e non comprendi com'io ti son fuggita tra le mani.
Page lvii - Le cantilene udite da' suoi parenti, la madre le ricanta a' suoi figliuoli : questi le insegnano ai nipoti. Quando viene l'uomo letterato e se le fa ripetere, e le ferma in caratteri scritti, chi può dire per quante bocche sieno già passate quelle cantilene? chi riconoscere tutte le modificazioncelle che vi possono avere apportate?
Page 315 - Hic ego qui jaceo, tenerorum lusor amorum, Ingenio perii Naso poeta meo. At tibi, qui transis, ne sit grave, quisquis amasti, Dicere : Nasonis molliter ossa cubent.
Page xliii - ... e del popolo che la rivela. I canti popolari, disse Herder, sono gli archivi del popolo , il tesoro della sua scienza , della sua religione, della teogonia e cosmogonia sua, della vita dei suoi padri, de...
Page 301 - Lumine Aeon dextro, capta est Leonilla sinistro, Et potis est forma vincere uterque Deos ; Blande puer, lumen quod habes concede sorori, Sic tu caecus Amor, sic erit ilia Venus.
Page 230 - De' mortali i bisogni , e come in essi Stupidi pria, senno e intelletto io posi Né io dico perch' io di lor mi lagni ; Ma per mostrar quanto io nutrissi affetto Per lor , che prima non vedean vedendo , Non udivano udendo , somiglianti Alle larve de' sogni , e da gran tempo Invan mescendo stoltamente il tutto.
Page 231 - Fossero, e nel durar sjravi fatiche Succedessero a lui : docili al freno Fatti ho i cavalli, e li condussi al cocchio, Pompa d'alta opulenza: ed io, non altri, I velivoli carri ondivaganti De
Page 318 - Si memini, fuerant tibi quattuor, Aelia, dentes: expulit una duos tussis et una duos.