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conferma (1), che il di 4 marzo 1649. Passò anch' egli al vescovato di Trieste, il di 12 marzo 1665.

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Ad occupare la vacante chiesa fu promosso, nel medesimo anno, il francescano croato FR. PAOLO IV Janschitz o de Tauris. Giunse in Pedena il dì 9 novembre. Procurò molti vantaggi e al palazzo e alle rendite vescovili e maggiori cose, dice il Kandler, avrebbe fatto, se prepotente desiderio di qualche mitra ungherese non l'avesse occupato. » Ed appunto per viaggiare verso l'Ungheria, nel cuor dell' inverno del 1667 cadde ammalato di catarro in Lubiana, ed ivì mori presso i frati del suo ordine, ove anche fu sepolto. Successore sottentrò al governo della chiesa pedenate, nell'anno stesso, il triestino GIAN-GIACOMO dell' Argento, vicario imperiale in Aquileja, canonico di Trieste, ed arcidiacono di Reifniz. Ci dà notizia il Kandler, ch' egli era stato eletto vescovo fino dal 2 agosto 1657, » mentre era in sede il Vaccano; ma per ignoti impedimenti giunse tardi » al possesso, dopo la morte cioè di Paolo de Tauris. » Egli mori nel 1669. Un altro francescano degli osservanti FR. PAOLO V Budimir, bossinese, ottenne la cattedra pedenate nel seguente anno: ma vi durò assai poco, a cagione della sua debole salute: nello stesso anno infatti, a' 15 di dicembre gli veniva eletto successore Andrea-Daniele barone di Raunoch, signore di Siller-Tabor e di Momiano, consigliere imperiale e canonico di Lubiana. La chiesa pedenate l'ebbe suo pastore per ben sedici anni. Mori in Pedena il dì 9 dicembre 1686, e fu trasferito ad aver sepoltura nella tomba della sua famiglia in Siller-Tabor, com'egli medesimo aveva ordinato nel suo testamento.

Nel seguente anno gli fu surrogato GIOVANNI-MARCO barone dei Rossetti, parroco in Lubiana, vicario generale e canonico. Dopo di essere divenuto vescovo di Pedena, fu eletto, nel 1688 decano di Lubiana e consigliere imperiale. Mori in Pedena il giorno 10 novembre 1691 ed ebbe sepoltura in cattedrale, ove onorevole epigrafe gli fu scolpita. Sedici mesi restò vacante la vedova chiesa; finalmente il dì 9 marzo 1693 le fu eletto a pastore PIETRO-ANTONIO-PAOLO Gauss de 'Homberg, nobile di Fiume, dollore in teologia, abate di san Giorgio in Canale, parroco di Bolzano in Tirolo, arcidiacono e vicario foraneo di Fiume. Non si ha certezza dell'anno della

(1) Se ne può vedere la lettera, che ne ha relazione, presso il Coronini, Oper. Miscell., tom. 1, pag. 159.

sua morte; secondo il Kandler sembra mancato nell' aprile del 1746. » Tuttavolta, nelle schede manoscritte del Coleti (1), n'è notata l'elezione del successore sotto il dì 6 giugno 1745: il Kandler invece la notò addi 25 aprile 1716, la quale opinione mi sembra più. ragionevole. Ed eccone il perchè. Cotesto successore del vescovo-Gauss; GIORGIO-FRANCESCO-SAVERIO Marotti, nobile di Pola, canonico di Pedena, arcidiacono del Carnio inferiore, preposito di Rudolswert e deputato agli affari del Carnio; era stato promosso al vescovato di Dardania in partibus e stabilito coadjutore al vescovo Gauss, colla speranza di futura successione. Perciò io sono d' ayviso, che il Coleti inavvertentemente lo abbia riputato eletto al vescovato di Pedena allorchè ne fu semplicemente stabilito coadjutore; laddove il Kandler ne segnò invece la data della sua vera promozione a questa sede, ossia, dell'incominciamento del suo governo in qualità, non più di coadjutore, ma di ordinario pastore di questa chiesa. Ed ecco perchè la morte del suo predecessore e l'innalzamento di lui siano commemorati nello stesso mese: la qual cosa non sarebbe accaduta s'egli non fosse stato vescovo di già e non avesse avuto la sua destinazione sino dal momento, che n'era entrato coadjutore. Egli morì a Fiume il di 20 agosto 1740, e fu sepolto nella chiesa di san Vito de' gesuiti, dinanzi all' altare di san Francesco Saverio.

Morto lui, la chiesa pedenate fu retta dal francescano riformato FR. GIAN-GIUSEPPE-BONIFACIO Cecotti, da Gorizia, promossovi dal pontefice Benedetto XIV, dietro nomina del conte di Pisino, il di 5 luglio 1744. Nel seguente anno, il dì 26 luglio, consecrò un altare in onore di san Giovanni Nepomuceno nella chiesa di santa Maria delle grazie, presso a Gorizia, per delegazione dell' aquilejese patriarca Daniele Dolfin. La somma povertà delle rendite di questo vescovato indusse l'imperatrice Maria Teresa a concedervi un aumento di 500 fiorini annui. Visse cotesto vescovo sino al di 4 maggio 1765: fu sepolto nella sua cattedrale, dinanzi all' altare di sau Giambattista, nella tomba preparatagli da sua nipote Caterina Collaucich. Ivi se ne legge onorevole epigrafe. Restò vedova allora la chiesa di Pedena intorno a diciassette mesi: le fu dato a pastore, nel settembre del 1766, il triestino ALDRAGO-ANTONIO Piccardi, canonico e poi decano in patria. Nominatovi dal conte di Pisino, ottenne la pontificia conferma il dì 26 settembre dell'indicato anno, e nel dì 22 febbraro dell' anno dipoi ricevette (1) Ms. della Marciana, cit., cart. 290 a tergo.

l'episcopale consecrazione in Gorizia da quell' arcivescovo, e nel seguente anno intervenne a quel sinodo provinciale. Fu trasferito nel 1785 addi 14 febbraro al vescovato di Segna, acciocchè la sede pedenate rimanesse vacante, giacchè l'imperatore Giuseppe II ne progettava la soppressione. La quale appunto fu effettuata nel 1788: il territorio di questa diocesi fu congiunto, come alla sua volta ho narrato, alla nuova diocesi di Gradisca, e poscia a quella di Trieste, come lo è di presente. Aldrago, tuttochè provveduto del vescovato di Segna, preferi di soggiornare in patria, ove mori nel 1789, il dì 15 settembre.

Ai tempi di questa soppressione il capitolo della cattedrale di Pedena, già da un mezzo secolo, era ridotto a quattro soli canonici e non più; i quali anche avevano la cura delle anime della città. Tutta la diocesi era composta, compresavi Pedena stessa, di dodici parrocchie soltanto, oltre a sei vicariati. Unico e solo convento era quello de' paulotti, ossia de' minimi di san Francesco di Paola, alla beata Vergine del Lago, fondato nel 1396 da Nicolò ed Ermanno Guttenegker: ma non vi abitavano che quattro soli sacerdoti. La messa per lo più vi si celebrava in lingua illirica. Nè della diocesi di Pedena mi rimane da dire di vantaggio: passo perciò ad enumerarne la serie progressiva dei sacri pastori.

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1524. Fr. Nicolò III Craiz.

1525. Giovanni II Barbo.

1548. Zaccaria-Giovanni Givanicz.
1562. Jacopo di Cronberg.
1563. Fr. Daniele Barbò.
1570. Giorgio III Rautgartler.
1600. Antonio Zara.
1622. Fr. Carlo Weinsberger.
1625. Pompeo Coronini.
1652. Gasparo Bobegh.

1654. Antonio II Marenzi.

1646. Francesco-Massimiliano Vaccano.
1663. Fr. Paolo IV Janschitz, o de Tauris.
1667. Gian-Giacomo dell' Argento.
1670. Fr. Paolo V Budimir.

1671. Andrea-Daniele bar. di Raunoch.
1687. Giovanni-Marco bar. de' Rossetti.
1695. Pietro-Antonio-Paolo Gauss.
1716. Giorgio-Francesco-Saverio Marotti.
1741. Fr. Gian-Giuseppe-Bonifazio Cecotti.
1766. Aldrago-Antonio Piccardi.

Vol. VIII.

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