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PARENZO E POLA

Di altre due chiese unite, suffraganee all'arcivescovato di Gorizia, mi

viene ora da narrare le vicende. Entrambe avevano il loro particolare pastore sino dal principio del sesto secolo, da cui ripetono la loro origine, ed hanno continuato ad averlo sino agli anni primi del secolo nostro. Sono elleno PARENZO e POLA. La povertà e strettezza delle due mense vescovili portò di conseguenza la necessità di concentrarle ambedue sotto un solo vescovo; acciocchè le rendite, che non potevano bastare per lo decente sostentamento di due vescovi, avessero almeno a formare una discreta entrata a mantenimento di un solo. Di esse dovrò esporre le vicende disgiuntamente: pochissimo o quasi nulla vi vien da dire di loro dappoichè ne fu effettuata l' unione. Pria narrerò di Parenzo: poscia di Pola.

PARENZO

La città di PARENZO è commemorata dagli antichi scrittori, partico

larmente da Plinio, da Tolomeo, da Strabone, col nome di Parentium. La vuole antichissima il Bredebacchio, nel suo Viaggio gerosolimitano, e dice, che Paride trojano, rapita Elena, quivi arrivasse colla sua flotta, la fabbricasse e le imponesse il nome di Paridium, da cui nacque in seguito l'altro, Parentium, e finalmente l'odierno, Parenzo. Checchè ne sia di siffatta opinione, è certo, che l'origine di Parenzo è molto antica, e precede di molto l'epoca dell' era cristiana. Ne fanno fede gli avanzi del tempio ivi rifabbricato da T. Abidio Vero a Nettuno dio del mare ed agli dei augusti; il quale Abidio Vero gettò inoltre i moli del porto, ove anche eresse abitazione a proprio suo soggiorno pacifico. Tuttociò è attestato dalla superstite iscrizione, che qui trascrivo.

NEPTVNO. DEISQ. AVG.

T. ABIDIVS . VERVS
POST SVBPRAEFECT
CLASSIS. RAVENN.
MOLIBVS. EXTRVCT

DOMO . EXCVLTA
IN. AREA . D . D

CONCESSA. SIBI
DICAVIT

La fede cristiana fu predicata a Parenzo circa il medesimo tempo, in cui la ricevettero le altre città dell' Istria, colle quali ha comune altresì l'origine della sua cattedra episcopale. EUFRASIO, ne fu certamente il primo pastore, e lo fu circa l'anno 521. Lo so, che varie sono le opinioni si

circa il tempo, come circa l'esistenza stessa di questo vescovo; perciocchè altri lo collocano nel 785, altri nel 796; e chi lo dice primo e chi terzo vescovo di questa chiesa, e chi persino lo esclude. Ma l'esistenza di lui, e nell'anno da me indicato, e per conseguenza colla qualità di primo vescovo parentino, ci viene abbastanza dimostrata da un' iscrizione incisa per ordine di lui su di una pietra, l'anno XI del suo vescovato:

MVL. DI.
EVFRASIVS ANTIS. TEMPORIB. SVIS

10. B. ANT. SCE. AECL. CATHOLEC.

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La quale iscrizione va letta così: + Famulus Dei Eufrasius Antistes temporibus suis agens ann. XI a fundamentis, domino Joanne beatissimo Antistite sancte Eclesiae catholece, hunc locum condidit (1). Ora, una lettera del papa Pelagio I, che possedè la cattedra di san Pietro dal 555 al 560, ci fa conoscere l'esistenza di un vescovo Eufrasio sulla sede parentina; dunque il Giovanni beatissimo antistite della santa Chiesa cattolica, commemorato nell' iscrizione, non può essere che Giovanni II, il cui pontificato non durò che due anni soltanto. La recata iscrizione ci am-, maestra, che, vivente cotesto papa, il vescovo Eufrasio contava l'anno XI del suo pastorale ministero; dunque l'anno primo, in cui ne fu insignito, devesi necessariamente riputare il 524 o tutt'al più il 522; il qual computo si accorderebbe appunto colla comune opinione dell'origine di tutti gli altri vescovati dell' Istria. La lettera, commemorata di sopra, del pontefice

(1) Tra le schede inedite del Coleti, ms. della Marciana, cod. CLXV della clas. IX, cart. 213 e 214 si conserva il disegno a stampa di questa pietra e di tutti i fregi che

l'adornano, ed una erudita illustrazione, pubblicata probabilmente negli ultimi anni dello scorso secolo.

Pelagio I è scritta al celebre Nersete capitano dell' imperatore Giustiniano, e in essa lagnasi acerbamente di lui e della sua condotta (1). Questa lettera d'altronde ci fa conoscere la continuazione del vescovato di Eufrasio sulla cattedra di Parenzo anche oltre l'anno 555 e probabilmente anche dopo il 556: sicchè il tempo del suo pastorale governo si può con sicurezza calcolare di 55 anni, e forse forse di qualche altro ancora.

Una carta di questo medesimo vescovo, da taluni erroneamente riputata dell'anno 798; sul quale sbaglio parlerò di poi; ci fa conoscere una serie di altri trenta vescovi di Parenzo, ciascuno dei quali di mano in mano la sottoscrisse alla sua volta, per approvarne e riconfermarne costantemente il contenuto. Della qual carta giova portare qui il tenore (2):

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« Ex primo volumine scripturarum ecclesiae Parentinae.

» IN NOMINE PATRIS ET FILII ET SPIRITVS SANCTI. Imperante » Constantino Romanorum imperatore, triumphatore Augusto, anno im» perii ejus XVI, die vero XXIV mensis martii, Indictione VI feliciter. Nos quidem Dei gratia Eufrasius Parentinae Ecclesiae praesul, curator pupillorum, viduarum et orphanorum, pastor in ecclesia beatae Virginis » et sancti Mauri martyris, qui pro Christi nomine martyrii palmam non >> recusavit accipere, residentibus nobiscum Constantio et Laurentio dire»ctis ab urbe Romana a Constantino imperatore insimul nobis jubentibus » et volentibus, praesente clero et populo Parentino et Claudio archidia>> cono et Maximo archipresbytero, et Andrea s. Joannis abbate, atque "Joanne magistro militum, advocato ecclesiae s. Martae et s. Mauri et » aliorum quamplurium, volumus, praecipimus et statuimus, ut populus » parentinus, majores et minores insimul omnes etiam parentini eo quod » supra terram nostrae ecclesiae resideant aut mansionem habent, vel » terras laborarias excolunt, tam de vineis quam de agris, quartas persol» vant, sicut antea antiqui praedecessorum suorum fecerunt, sic faciant » ipsi, et nullus episcopus successorum nostrorum aliam superpositam eis » imponat, sed omnis Parentinus tam clerus quam populus et haeredes » eorum in hunc modum quiete, secure et libere habeat et possideat sine

(1) La si può leggere presso il de Rubeis, Monum. Eccl. Aquil., cap. XXIII.

(2) Dal lib. num. XVIII dell' arch. di 'Parenzo.

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