Page images
PDF
EPUB
[blocks in formation]

Nel conclave del 9 aprile 1555 trentasette cardinali elessero, concordi, a pontefice Marcello Cervini, di Montepulciano ', che, incoronato il giorno 12 dello stesso mese, sali sul trono, conservando il nome,. chiamandosi cioè Marcello II. Aveva cinquantaquattro anni. Era stato nunzio apostolico presso Francesco I e Carlo V, ed apparteneva alla più avanzata falange della riforma cattolica. Vedendo il pontificato, per la politica dei suoi predecessori, trabalzato fra le armi e le corti, s'accinse a sollevarlo oltre la sfera degli umani rivolgimenti, dichiarando di non voler essere altro che padre e pastore. Per soddisfare i debiti dello Stato ridusse le spese della sua corte e fece squagliare l'oro delle suppellettili per la mensa pontificia ed ordinò subito la coniazione di monete di argento alla Zecca di Roma, di Bologna e di Ancona. Rifuggì dal vecchio tarlo del nipotismo. Ma tanti nobili proponimenti e così alti fondamenti posti al pontificato non ebbero il tempo di esplicarsi e di consolidarsi, che solo dopo ventidue giorni di regno fu rapito da morte tra il compianto della cristianità che vedeva sparire così repentinamente un papa di qualità elettissime e temperate, di complessione energica, di generose idee. Riposa Marcello II nelle grotte vecchie del Vaticano in un sarcofago del IV secolo.

[graphic]

Card. Marcello Cervini poi Papa Marcello III
Quadro del Pontormo († 1558)
Galleria di Villa Umberto I.

2

1 Realmente era nato in Monte Fano, ove il padre Riccardo dimorava nel 1501. mentre era tesoriere della Marca di Ancona per Alessandro VI. La madre si chiamava Cassandra Benci. (G. GIGLI, Diario sanese).

Qualche scrittore attesta che Marcello II morisse di veleno, propinatogli forse da chi temeva in lui un animo vigoroso e deciso a riformare la corte.

ZECCA.

Sia durante la Sede vacante per la morte di Giulio III, che per quella dopo la morte di Marcello II, furono coniate monete dalla Zecca di Roma. Nulla peraltro si trova in quelle che possa indicare a quale delle due Sedi vacanti si debbono attribuire le monete che portano la dicitura SEDE VACANTE ALMA ROMA, O SEDE VACANTE 155V (sic). Lo Scilla' suppone battuto nella prima sede vacante il Giulio con l'arme del card. camerlengo Guido Ascanio Sforza e SEDE VACANTE ALMA ROMA, che ha nel rovescio le

[graphic][graphic]
[ocr errors]

figure di s. Pietro e s. Paolo con la dicitura s PETRVSS PAVLVS, conio poco diverso da quello di un Giulio di Giulio III, salvo la cifra dello zecchiere, che nella S. V. è quella del Ceuli. Questo Giulio nel diritto porta le lettere A-S nel campo, ai lati dello stemma del card. Ascanio Sforza e sono certamente le sue iniziali. Anche il Serafini è dell'opinione dello Scilla. Altra ragione, a nostro avviso, è la mancanza della data che troviamo invece nelle monete della seconda Sede vacante, che inaugura l'uso di apporre sulle monete la data della loro coniazione.

.

Oltre a quel Giulio un altro ne riporta lo Scilla con lo stesso diritto di quello qui sopra descritto, e nel rovescio il motto: BEATI QVI CVSTODIVNT VIAS MEAS 3 intorno alla testa del Salvatore. Anche questo raro Giulio (?), che non sappiamo in quale collezione ora si trovi, non porta la data. Abbiamo veduto come esista una medaglia di Giulio III con quel motto e quella testa, e con molta probabilità si tratta, nel nostro caso, di una medaglia coniata con quel rovescio adattato al diritto della Sede

vacante.

I SCILLA, p. 48 e 241.

2 SER., M. V., tav. XLI, I, e p. 337, n. 155.

3 SCILLA, loc. cit., 241. Questo rovescio si trova egualmente sopra una medaglia di Sede vacante nel 1550 (M. M. F., n. 726, arg. dm. 33).

Durante i pochi giorni di pontificato di Marcello II furono improntati dalla Zecca di Roma i Giulii con MARCELLVS, II

[ocr errors]
[graphic][graphic]
[ocr errors]

PONT MAX, stemma, ed s

PETRVS ALMA ROMA, figura di s. Pietro, cifra Ceuli, servendosi per il rovescio dei conii di Giulio III. Lo Scilla a pag. 176 dice di aver veduto un Grosso di Marcello II con l'arme, ma non lo descrive, e per Grosso intende certamente il mezzo Giulio.

La Zecca di Bologna coniò per Marcello II le Gabelle e quella di Ancona i Giulii contromarcati dalla sigla dello zecchiere Mazzei.

MEDAGLIE.

A Marcello II ed alla sua memoria furono coniate le seguenti

medaglie:

[ocr errors]

MARCELLVS II PONT MAX

IO ANT RVB MEDIOL., busto a destra di Marcello II. Nel rovescio, senza leggenda, la Prudenza, sotto la figura di una donna, seduta con libro e timone 2.

Quella firma è di Giovanni Antonio de Rossi, o Rossi, di Milano, incisore in pietre dure e medaglista. Le sue medaglie datano dal 1555 al 1574 e lavorò come medaglista anche per Paolo IV, Pio IV, Pio V e Gregorio XIII. Lo vedremo nel 1660 come incisore alla Zecca di Roma insieme al Cesati.

[ocr errors]

MARCELLVS II PONT MAX', busto

SI POSSIBILE ·

EST TRANSEAT A ME CALIX ISTE, Gesù nell'orto 3. Questa medaglia è di autore sconosciuto.

I SER., M. V., tav. XLI, 2.

2

ARMAND, I, p. 244, n. 5, dm. 75; BONANNI, I, 159, n. III.

3 ID., II, 216, 12, dm. 42; BON., I, 259, VI; M. M. F.

Lo stesso diritto. FIAT PAX IN VIRTVTE· TVA · MEMORIAE OPTIMI· PON, la Pace, la Giustizia e l'Abbondanza in piedi. Anonima.

[merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][ocr errors]

CELOR ROMA, Gesù Cristo consegna le chiavi a s. Pietro 2. Anonima. Questo rovescio è uguale a quello di una medaglia di Giulio III, e lo vedremo ripetuto in seguito nelle medaglie di molti altri pontefici.

Lo stesso diritto. HILARITAS PONTIFICIA ROMA ', donna in piedi con corno di abbondanza e palma; a destra una botte in fiamme 3. Questo rovescio lo abbiamo in una una medaglia di Giulio III. Anonima.

papale *.

Lo stesso diritto. MARCELLVS II PONT MA', stemma

[ocr errors]

MARCELLVS II PONT MAX A'I', busto. Manca il

rovescio 5.

Il Bonanni ci dà un rovescio di medaglia di Marcello II con NOSTRA LATENS, ara accesa 6, ed altro senza leggenda, una figura muliebre seduta, con un libro nella destra ed il timone di una nave nella sinistra 7.

Il Museo numismatico della Zecca di Roma conserva la matrice di una medaglia di Marcello II senza epigrafe con la rappresentazione della disputa di Cristo con i dottori 8.

1 ARMAND, II, 216, 13, dm. 42; BON., I, 259, IV; M. M. F.

2 ID., III, 260, Q, dm. 30; BoN., I, 259, II; Mus. num., Zecca di Roma; M. M. F.

3 ID., III, 260, R, dm. 30; Bon., I, 259, V; Mus. num., Zecca di Roma; M. M. F.

PONT

4 ID., III, 260, S, dm. 30; Gabinetto nazionale di Francia.

5 ID., III, 260, T, dm. 50; Gabinetto di Vienna.

6 BONANNI, I, 259, VII.

7 ID., I, 259, III. Nel diritto si legge il nome del pontefice MARCELLVS · II ·

MAX.

8 Serie dei coni, ecc.

SECONDA SEDE VACANTE 1555.

Durante questa seconda Sede vacante dell'anno 1555 furono coniate le seguenti monete '.

[graphic][graphic]

Uno Scudo d'oro, riportato dallo Scilla 2, con SEDE VACANTE · 1555, arme del card. Sforza con chiavi e padiglione, al rovescio S PETRVS ALMA ROMA, figura di s. Pietro. Di questa moneta conosciamo un esemplare, forse unico nella raccolta Celati,

[ocr errors]
[graphic][graphic][graphic][graphic][graphic][graphic][subsumed]

Giuli con le stesse leggende e disegni dello Scudo d'oro modificati dei quali si conoscono tre o quattro varietà con le leggende più o meno corrette e tutti contrasegnati dalla cifra del Ceuli 3. Notiamo come queste monete sieno le prime a portare la data di coniazione.

' Vedi indietro, alla prima S. V. 1555, le considerazioni espresse per stabilire a quali delle due Sedi vacanti si debbano attribuire le singole monete. 2 SCILLA, p. 135.

3 SER., M. V., tav. XLI, 6-8.

« PreviousContinue »