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improntati dallo zecchiere Ceuli numerosi Testoni con SEDE VACANTE 1559, padiglione e stemma del card. camerlengo G. Ascanio Sforza e nel rovescio lo stesso conio dei Testoni di Paolo IV con la figura di s. Pietro seduto e la leggenda s PETRVS APO

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LVS

1

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STOLVS ed inoltre i Giuli di due varietà cioè l'uno con S PAVALMA ROMA 2 e l'altro con S PETRVS ALMA ROMA e nel diritto SEDE VACANTE 1559 e il padiglione con lo stemma del camerlengo, servendosi lo zecchiere, per i rovesci, dei punzoni usati per i Giulii di Giulio III e di Paolo IV. Sembra che anche la Zecca di Ancona abbia coniato dei Giulii per questa Sede vacante 3. Troviamo infatti nei Divers. camer. (tom. 189, p. 167 v.), in data 26 agosto ed 11 dicembre 1559 la concessione fatta dal card. camerario a Lorenzo degli Albizi ed a Mazzeo de Mazzeis di coniare 3000 Scudi di monete d'argento.

con ROM SEDE VACANTE ·

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Durante questa vacanza della S. S. fu coniata una medaglia MD LIX A s, stemma del cardinale Ascanio Sforza, camerlengo, sormontata da chiavi e dal padiglione.

ISER., M. V, tav. XLIII, nn. 1, 2. Questi Testoni come i Giulii portano

la cifra dei Ceuli accompagnata da segni e punti segreti che denotano le varie missioni.

2 ID., tav. XLIII.

3 SCILLA, 176; VENUTI, 108.

4 SUPINO, M. M. F., n. 748. (arg. dm. 30).

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e scudo.

Nel rov. ROMA RESVRGENS, donna in piedi con lancia

Questo rovescio è dell'incisore Gian Federico Bonzagna che lo fece per una medaglia di Paolo IV e fu ripetuto, oltre che in questa sede vacante, anche in medaglie di Pio IV e Innocenzo IX con leggiere variatni.

Di Pio IV non si conoscono monete d'oro coniate in Roma, ma sibbene molti Testoni del tipo solito con s. Pietro seduto,

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tutti senza data, ma contrasegnati dal Ceuli con punti e segni speciali e grande varietà di stemmi. Di nuovo conio troviamo.

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un Testone con PIVS IIII PONT MAX stemma e nel rovescio TV AVTEM IDEM IPSE ES ROMA, Cristo che disputa con i

1 SER., M. V., tav, XLIII, 5-11.

dottori. Con questa rappresentazione ingrandita e di migliore disegno ed esecuzione si trova una medaglia di Pio IV che è firmata F. P. cioè Federico (Bonzagni) Parmense. Ma questo rovescio noi l'abbiamo già veduto sulle monete di Paolo III ripetuto tanto nei Testoni coniati in Roma come in quelli di Macerata e di Ravenna dell'A XIII, cioè del 1546-1547 quando il Bonzagna cominciò a lavorare per la Zecca papale. A lui perciò con molta probabilità si deve attribuire il conio del Testone di Pio IV. Lo Scilla ci da notizia di un altro Testone con lo stesso diritto ma ove nel rovescio si legge EXVRGAT · DEVS AL · ROMA · (AE?) la resurrezione di Cristo 3. Con questa rappresentazione abbiamo una medaglia di Pio IV, con le sole parole EXVRGAT DEVS, che il Bonanni dice di aver veduto in argento del peso di tre Giulii cioè di un Testone ed anche in rame *. Le lettere AE che si trovano nella descrizione dello Scilla ci lasciano dubbiosi; che si debbano invece leggere AF, cioè ANGELVS FECIT, nome dell'incisore segreto pel quale troviamo un mandato di pagamento in data 19 ottobre 1561 ?

Egualmente dei Giulii sono molte le emissioni e le varietà negli stemmi, specialmente di quelli dal tipo solito, con PIVS IIII

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2 BON., I, 271, X; ARM., I, 224, 19, dm. 32. La medaglia ha lo stesso diametro del Testone.

3 SCILLA, p. 50; l'autore la dice moneta di peso scadente.

4 BONANNI, I, 271. XXX. Quella rappresentata dall'autore è la medaglia in rame.

PONT MAX, stemma e s PETRVS ovvero SANCTVS PETRVS ALMA ROMA, figura dell'apostolo. Lo zecchiere si è servito degli stessi rovesci che servirono per i Giulii dei papi precedenti.

Lo Scilla dice di aver avuto notizia di un Giulio di Pio IV con la figura della Giustizia nel rovescio, ma non ha potuto darne la descrizione 2.

I Grossi portano nel diritto la leggenda PIVS IIII PONT MAX e lo stemma; nel rovescio, alcuni, S PETRVS ALMA ROMA,

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figura di s. Pietro 3, altri s PAVLVS ovvero SANCTVS PAVLVSALMA ROMA, figura di s. Paolo ; altri S PETRVS APOSTOLVS –

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ROMA, mezza figura 5; altri SANCTVS PETRVS SANCTVS PAVLVS - ROMA, le due figure con stella. Di quest'ultima il Cinagli ha veduto un esemplare nella collezione Chigi, ora di proprietà Celati.

Durante il pontificato di Pio IV dalla Zecca di Roma non furono coniate monete minute.

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3 SER., M. V., tav. XLIII, n. 18.

4 ID., M. V., XLIII, n. 17; CIN., n. 36, dalla collezione Chigi.

5 ID., XLIII, n. 19.

Osserviamo anche qui poi come nessuna moneta di Pio IV porti il suo ritratto eccettuate quelle coniate fuori di Roma nella Zecca di Bologna.

Emisero monete per questo pontefice la Zecca di Ancona. Testoni e Giulii; quella di Macerata, Testoni ; di Fano, Quattrini; di Bologna, Scudi d'oro, Testoni, Bianchi (con ritratto) e Carlini; di Avignone, Scudi d'oro' Testoni e Carlini.

Per ciò che riguarda il valore delle monete di Pio IV poco possiamo aggiungere a quanto fu detto per le monete di Paolo IV. Nessuna mutazione avvenne che noi possiamo registrare. A ciò dobbiamo che la monetazione di Pio IV sia monotona e priva di qualunque attrattiva.

MEDAGLIE.

Se come abbiamo veduto le monete di Pio IV non destano un grande interesse, lo stesso non può dirsi delle sue medaglie che della serie papale sono una delle più distinte ed interessanti e cui posero mano i più accreditati incisori del tempo. Eccone la descrizione.

PIVS IIII · PONT · 'MAX · AN · I ΜΑΡΚΟΣ ΑΡΚΟΣ ΕΠΟΙΕΙ, busto di Pio IV. Nel rovescio TVI SECTATOR ', un vescovo armato di frusta sopra un cavallo che galoppa, carica alcuni nemici che fuggono. Questa medaglia firmata da Marco Arco, medaglista del quale non si hanno speciali notizie 3, rappresenta il card. Ippolito d'Este legato in Francia che combatte contro gli Ugonotti.

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PIVS IIII PONT MAX MARCO ARCO busto del pontefice; al rovescio PIVS IIII PONT· MAX PORTAM IN HAC· APLITVDINE EXTULIT · VIAM FLAMINIA · STRAVIT ANNO III', il papa con la corte esce dalla Porta Flaminia (detta del Popolo) 4.

I Se ne trovano con lo stemma di Aless. Farnese e di Carlo di Borbone, cardinali legati.

2 ARMAND, I, 211, 1, dm 40; BONANNI, I, 271, XXV.

3 Vuolsi dal Bertolotti (Art. belgi ed olandesi a Roma) che questo Marco Arco fosse un allievo del Cesati. Si trova menzionato nel Collegio degli orefici di Roma sul finire del XVI secolo.

4 ARM., I, 212, n. 2, dm. 30; BON., I, 271, XXVI.

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